Pink Floyd A Great Day For Freedom

Il 26 agosto 2006, a Danzica (la Gdansk del titolo), c'era una doppia occasione da celebrare: la prima volta in Polonia di David Gilmour, con o senza Pink Floyd, ma soprattutto il ventiseiesimo anniversario di Solidarnosc e delle manifestazioni sindacali che proprio dai cantieri navali della città, sede prescelta per il concerto, aprirono il cammino verso la democrazia decretando la fine del regime comunista di Jaruzelski. Il venerabile chitarrista, socialista borghese e dotato di spirito critico, ha colto giustamente la palla al balzo ma non aspettatevi comizi, dichiarazioni roboanti o colpi di teatro perché non appartengono al dna del personaggio: 




campione assoluto di understatement tra i milionari del rock. Chi ha assistito in carne e ossa a qualcuno degli show del tour di "On an island" o è in possesso del doppio dvd "Remember that night" registrato alla Royal Albert Hall di Londra sa di cosa si tratta: scaletta e arrangiamenti sono quelli rodati nelle tappe precedenti anche se qui si sbandiera la presenza della Baltic Philharmonic Symphony, un'orchestra diretta con buona verve da Zbigniew Preisner che permette a Gilmour, parola sua, di eseguire le canzoni dell'ultimo disco così come erano state concepite nella sua testa (ma anche di aggiungere nuovi colori strumentali a qualche vecchio hit dei Floyd: una prima assoluta, questa). Sarà, ma non si percepisce una differenza così sostanziale se non nell'impatto visivo della performance (tre delle cinque versioni in cui "Live in Gdansk" è disponibile sul mercato sono corredate da dvd), e anche qui le canzoni di "On an island" faticano a decollare.


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